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lettere di fra paolo sarpi. 129

nelle mani di Dio; e lui solo dobbiamo scongiurare affinchè la sua divina volontà si adempia.

Io caldamente mi raccomando alla S.V. perchè mi continui sempre la medesima benevolenza che ha cominciato a dimostrarmi, e perchè mi spenda in suo servizio; che sarà la cosa più grata la quale possa avvenirmi. Inoltre la prego di salutarmi con sommo affetto i signori Gillot e Casaubono.

Si conservi sana.

Venezia, 13 ottobre 1608.




XXXVIII. — Al signor De l’Isle Groslot.1


Io ricevo quotidianamente tanti favori di V.S., che riguardando poi quant’io sia inetto a rendergliene minima parte, mi vergogno di me stesso. Ella non solo mi ha favorito di sue lettere, ma ancora di avvisi e di libri, nelli quali tengo ancora che averà speso qualche somma. E per incominciar da quest’ultima parte, io la pregherò che si degni far spendere qualche cosa anco a me in servizio suo. So che può facilmente far nascere occasione di farmi pagar questo debito; nè la prego perchè vogli restarli meno obbligato, non perchè stimi ch’ella ne tenga conto, ma per far parte del mio debito.

Le sette scritture che m’ha mandato mi sono state gratissime. Son sicuro dovermi valere molto particolarmente di quegli ordini sopra le provvisioni de’ beneficii, e sopra la potestà degli economi


  1. Impressa nella raccolta di Ginevra (1673), pag. 70.
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