Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/320

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260 lettere di fra paolo sarpi.

Spagnoli; poichè fino a qui non giocarono in guerra di forza e di ferro, ma d’arti e d’oro; e negli scaltrimenti i Mauritani gli vincono. Se s’appicca guerra, prevedo che non finirà senza che i Mauritani passino il mare.

La Rota romana ha sentenziato sulla causa del monastero di Vangadizza, pendente fra la Dataría e la congregazione Camaldolense. Ma la congregazione si trovò involta nella lite contro sua voglia; e poichè non le fu dato di cedere al proprio diritto, nè disdirlo con esplicite dichiarazioni, a sostenerne le ragioni furono deputati procuratori e avvocati scelti dai Borghesi; e la sentenza fu data dai giudici dopo una sessione sola, e si deffinì senza processo, che il benefizio era riservato. Pure, quantunque uscito da un mese e mezzo, il decreto non si è ancora notificato. Il papa non concede di riscrivere in siffatta causa; al solo sentirne parlare, trema a verga: sì mal gliene incolse nella prima disputa. Ora verrebbe a transazioni; ma se ciò sarà per verificarsi, non mi è dato indovinarlo. Molti lo desiderano, lo temono pochi, e i più vanno a tentoni. Se il litigio va innanzi, si porgerà una bella occasione per temperare la strapotenza papale. Se il divino beneplacito la favorisca, niun ostacolo potrà impedirla. A Dio si volgano le preghiere nostre; ed Esso stesso elargisca alla S.V. eccellentissima ogni pienezza di doni.

Venezia, 9 giugno 1609.