Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/418

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358 lettere di fra paolo sarpi.

conforme al desiderio di quei principi. Si vede che hanno pochi denari, e quei pochi sono più inchinati a spendere in nozze, che in guerra; e Dio voglia che vi sii tanta buona intelligenza interiore, quanto l’esteriore mostra. Se l’imperatore attendesse o curasse questo negozio, si potrebbe tenere che al sicuro si concludesse al suo voto.

Il libro del re d’Inghilterra non fa più parlar di sè, quantunque sii uscito un altro di Bellarmino. Io l’ho letto tutto, e non so dire altro, se non che quel cardinale, sì come diviene debole di corpo, riesce anco meno forte d’animo. Il soggetto e la forma sono assai dozzinali. In quello egli ha dichiarato che il libro di Torto1 era suo, al quale non avendo voluto inscrivere il suo nome per degni rispetti, per osservanza delle regole ecclesiastiche, glie n’ha messo un altro: con mia molta maraviglia quali siano quelle regole ecclesiastiche che permettino, non che constringano, scriver sotto nomi suppositi.

Tengo gran obbligo a V.S. della fatica usata per aver il libro De modo agendi, e facilmente entro nel parere suo, che possi esser un fantasma di Gressero: però la prego non faticarsene più. Quanto ad altri libri, è necessario aspettare qualche poco di tempo, in quale si disfacciano alcune poche nube; e acciocchè V.S. non prendesse pena di mandar cosa che si potesse aver qui, io crederei che fosse bene mandarne prima un indice.

Dalli padri Gesuiti, avemmo già pochi giorni


  1. In detta, erroneamente: di tutto. Vedi la nota 4 a pag. 345, ed altre.