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lettere di fra paolo sarpi. 361

corse, quando V.S. era qui, sostenne con molto decoro la libertà pubblica. Doverà partire all’aperta dell’anno, cioè alla primavera.

Adesso tutti i pensieri sono volti alla Germania; dove anco pare che il negozio di Cleves non sii principale, poichè le due leghe, una di Magonza1 e l’altra d’Halla, opposite, se non averanno contenzione per quella cosa, l’averanno per un’altra.

Qua corre voce che li Spagnuoli siino per fare levata di Svizzeri e di Tedeschi: alcuni vogliono per causa delli Moreschi di Valenza, altri per le cose di Germania, e alcuno sospetta anco qualche cosa d’Italia. È bene cosa certa che la lega di Magonza ha ricercato che si unisca con lei il papa, il re di Spagna e l’imperatore. Questo ha risposto parole generali; quelli hanno promessa assistenza, senza voler descender a particolare confederazione. Dio sarà quello che disponerà le cose tutto altrimente di quel che gli uomini disegnano: il quale prego che doni a V.S. intiera sanità e tutte le sue grazie; e le bacio la mano per parte del signor Molino e padre Fulgenzio, e per mia affettuosamente.

Di Venezia, li 9 dicembre 1609.




CXI. — A Francesco Priuli.2


Continuando il mio umile uffizio di far riverenza a V.E. con ogni corriero, le dirò in primo


  1. Era questa una lega formata dai principi cattolici, in opposizione a quella dei protestanti.
  2. Stampata tra le Opere ec., pag. 138.