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lettere di fra paolo sarpi. 365

l’universale: alla malignità sarà impossibile. Ho fatto qui il predicatore, per obbligarmi se intenderò qualche cosa, a scriverglielo liberamente; come le avrei scritto delle cose del Contarini, quando non mi fosse parso che il signor Domenico Molino, scrivendo in questo particolare, avesse eccesso nel troppo. Di che avendone parlato con esso lui, non restò di confessarmelo; ma lo scuso con la libertà della sua natura, ch’è di far l’officio d’amico piuttosto con aumento, che con diminuzione. Per fine di questa, perchè V.E. vuol farmi grazia che riceva sempre sue lettere, la pregherò, massime in stretti tempi, a non replicare le cose che scrive al signor Domenico; perchè le mie saranno sue, e le sue mie. E le bacio riverentemente la mano.

Venezia. 11 dicembre 1609.




CXII. — Al medesimo.1


Non è meraviglia che li corrieri tardino in questa stagione: piuttosto è da meravigliarsi come mai arrivino, atteso la qualità de’ tempi; i quali poichè sono sinistri sopra l’ordinario, è credibile che rallenteranno anche innanzi stagione, e lasceranno principiar presto le fazioni. La dieta di Halla, che si doveva fare al novembre passato, è stata differita sino al gennaro futuro; ed in questo mentre il principe di Anhalt è destinato in Francia a quel re; per dove2 si dice che già sii incamminato. Questo


  1. Stampata come sopra, pag. 139.
  2. L’edizione di Verona ha “dover„ e il nostro Ms.