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lettere di fra paolo sarpi. 29

in Grecia. In esso, al canone vigesimo, fu decretato che il Concilio generale possa decider le cause di tutti i patriarchi; soggiungendo espressamente, che se gli occorrerà di trattar causa contro il pontefice romano, lo dovrà fare con qualche riserva. Questo Concilio non è stampato, ma si trovano gli Atti manoscritti, sì greci che latini; ed un esemplare greco con un latino v’ha nella pubblica biblioteca di Vostra Serenità, tra i codici del cardinale Bessarione.

Ne’ tempi più prossimi, dopo che i Greci si separarono da noi, essendosi data la disgrazia di avervi tre papi assieme, cioè Giovanni XXIII, Gregorio XII e Benedetto XIII, si congregò in Costanza l’anno 1414 quella parte de’ vescovi che ubbidiva Giovanni, da lui convocata, e nella sessione quarta determinossi che il Concilio ha la potestà immediata da Cristo, e che ancor il papa gli deve obbedire quando tratta di materia di fede o di estirpar scismi di riformar la Chiesa nel capo e nei membri. Nella sessione duodecima, papa Giovanni fu privato del pontificato; nella decimaquarta si unirono al Concilio i prelati dell’obbedienza di Gregorio, che rinunziò il papato; finalmente, se gli unirono quelli ancora dell’ubbidienza di Benedetto, che restò contumace e però fu privato; rinnovandosi poi da tutti i Padri la determinazione già fatta, che il Concilio fosse sopra il papa in cose di fede. Estirparono i scismi e fecero la riformazione della Chiesa nel capo e nei membri, e che in perpetuo il Concilio si celebrasse ogni dieci anni. Fu eletto in seguito, nella maniera dal Concilio determinata, Martino V, il quale obbedì al Concilio, quanto a celebrarne un nuovo; e nella sessione quarantesima quinta, non