Pagina:Satire (Orazio).djvu/2

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Mallevadori è dalla villa a Roma
15Citato a comparir, quelli soltanto
Che vivono in Città, felici appella,
Ma tanto innanzi va questa materia,
Che Fabio seccator ne avrìa soverchio.
Per non tenerti a bada ecco ove vanno
20I miei detti a parar. Se un Dio dicesse:
I’ son qui pronto a far vostro desio:
Tu già soldato, in avvenir sarai
Mercante, e tu legal vivrai ne’ campi.
Su via cangiati impieghi ognun si parta.
25Che state a far? Se così lor parlasse,
Nessuno il patto accetterebbe. Eppure
In vostra mano sta l’esser beati.
Forse che Giove non avria ragione
Di gonfiare adirato ambe le gote,
30E dir che per lo innanzi esso non fia
Sì buon di dare agli uman voti orecchio?
Ma per non far come chi scherza e ride
Per baloccar la gente (eppur chi mai
Ne proibisce il dir ridendo il vero?

35Così blando maestro al fanciullino
Perchè impari abbiccì, dona le offelle)
Or dismesso il burlar battiam sul sodo.