Pagina:Satire di Tito Petronio Arbitro.djvu/205

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violazione de’ trattati. naufragio. 149


Allora standocene tutti insieme, udimmo un gridare insolito, che sortia di sotto dalla camera del piloto, ed un gemito simile a quel di una bestia, che cerchi di liberarsi. Tenendo noi dunque dietro a quel chiasso trovammo Eumolpione seduto, che schiccherava versi sopra un grandissimo foglio. Maravigliandoci noi che costui sull’orlo della morte si occupasse a scriver poemi, lo trassimo di colà in mezzo ai suoi gridi, e gli dicemmo che facesse cervello. Egli però così frastornato andò in collera e gridò: lasciatemi far la chiusa: la difficoltà della poesia stà nella fine. Ma io messe le mani addosso a codesto pazzo, accennai a Gitone che accorresse, onde strascinare a terra quello schiamazzante.