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V.
DE CONSOLATIONE CRUCIFIXI.
Quando el suave mio fido conforto
Per la pietà de la mia stanca vita
Con la soa dolce citara fornita
Mi trae da l’onde al suo beato porto,
Io sento al cor un ragionar acorto
Dal resonante et infiamato legno,
Che me fa sì benegno,
Che di for sempre lacrimar vorrei:
Ma, lasso! gli ochi mei
Degni non son de la suave pioggia,
Che di là stilla dove amor s’alloggia.
Qual veloce, qual sitibondo cervo
Se vide al fonte mai tai salti fare,
Qual a le voce il cor, che già spontare
Il fin azial io vidi assai protervo?
Sagitte acute gira il bianco nervo
Da penetrar un solido diamante;
Vivace aque stillante
Ch’el sdegnoso Neron farebben pio.
Lasso! qual cor sì rio