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Pagina:Scarselli - Nelle solenni esequie del celebre filosofo e medico bolognese Giacomo Bartolomeo Beccari - 1766.djvu/34

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rebbe assai meglio metterle dopo, colla chiamata eorrispondente fra la dissertazione, ed esse. A Lei apparterrà la decisione, per il quale effetto le rimette le annesse carte, aspettando il favore delle annotazioni disposte o nell’uno, o nell’altro modo, colla remissione della stessa dissertazione. E protestandosi sommamente obbligato resta etc.

(55) Della Cristiana sua vita si verranno principalmente additando, ed illustrando le prove; giacchè quanto alle altre sovra lodate virtudi, come la rettitudine e la sincerità, la moderazione e la prudenza, la liberalità e la misericordia, queste sono abbastanza palesi, per non avere bisogno di prove; e poi talvolta risiedono, e non di rado si ammirano anche in animi non Cattolici.

(56) Erano frequenti nella sua bocca certe aspirazioni di tenerezza, e di amor verso Dio, del quale troppo è credibile che tutto ardesse il suo cuore, dappoichè intorno a sì dolce argomento tante istruzioni, e tante regole erasi prescritte il suo intelletto, quante si leggono nella bella raccolta delle varie massime di Cristiana morale: della quale raccolta poco appresso si parlerà.

(57) Suo istituto, e suo consiglio fu sempre il proporsi in qualunque azione l’esempio, ed in qualunque preghiera i meriti di Gesù Cristo, chiedendo a Dio le grazie, come costuma la Chiesa, per Dominum nostrum J. C.

(58) Per dimostrare qual fosse la sua divozione verso la Vergine, cade quì in acconcio di riferire, che aggregato egli fino dal 1701 alla Confraternita di S. Maria del Baraccano, ha per lo spazio di 65 anni con assidua, ed esemplare costanza frequentato l’Oratorio, recitato l’Uffizio, e promosso in ogni possibile maniera il culto di quella, non perdonando nè a diligenza, nè a spesa, e col suo zelo accrescendo il numero de’ Confratelli, e coll’esempio animandoli a sostenere gl’incomodi, e i pesi della lor società in onor della Vergine. Ebbe egli ne’ due ultimi anni del viver suo la consolazione di vedersi, come Maestro de’ Novizzi, alla testa di dodici costumati, e scelti Giovani novellamente aggregati alla Compagnia; e volle anche dopo della sua morte lasciare un generoso pegno della sua benevolenza alla Confraternita, ed alla Chiesa del Baraccano, come si raccoglie dalla più volte citata testamentaria disposizione ai numeri XXXV. XXXVI. e XXXVII.

(59) Oltre il culto particolare verso degli Angeli, e di tutti i Santi Appostoli, nelle feste de’ quali era solito di accostarsi alla eucaristica Mensa, era divotissimo di S. Giacomo, di cui portava il nome, e nel cui festivo giorno era nato, come alla nota (1), non d’altro nella vigilia di esso nutrendosi, che di pane, e di acqua, costumanza da Lui osservata fin nell’ultimo anno della sua vita. Fu pur divotissimo di S. Bartolomeo, di cui parimente portava il nome, visitando ogni giorno, insinchè le forze il permisero, la Chiesa de’ PP. Regolari Teatini a detto Santo dedicata, ed ivi onorandolo, ed a’ SS.