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Levando suon profetico
Da vera gente onesta:
Questi sarà gran bestia
Gridâr, chiamiamlo Besta.)
E ’l nostro Besta, cupido
Dell’aria mattutina,
A respirar più libero
Uscì quella mattina.
In ver fu molto intrepido,
Levalo allor da letto;
In un paese incognito
A passeggiar soletto.
Ma fermo nel proverbio
Che la fortuna ajuta
L’audace, in mezzo al popolo
Si spinse, e conosciuta,
Dopo un girar sollecito,
Una cotal persona:
— Amico, e’ tosto dissele,
Che è? Qui si consona?
L’è forse mai possibile,
Che qui, qui nel paese,
Non si può andar pacifici?
Oh! dove mai s’intese? —
— Non ti comprendo un cavolo!
Che cosa dici, amico? — —
— Si corre ognor pericolo.....
Eh dico quel, che dico.
Un’uomo assai simpatico
Ir dove più le pare
Non puote, chè lo vogliono
Tutte le donne amare,
Guarda per caso in aria,
E quà vien salutato,
E là mira lo spasimo
D’un cuore innamorato.