Pagina:Schiaparelli - Le stelle cadenti.djvu/59

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e loro associazione colle comete. 55

Chladni ha cercato di connettere colle comete la generazione di queste meteore. Nello stabilire l’ipotesi cosmica sulla loro origine egli riguarda come possibili due casi. O le meteore sono ammassi indipendenti di materia, i quali non hanno mai fatto parte dei corpi celesti maggiori, o sono il prodotto della distruzione di un corpo celeste anteriormente esistente. Chladni ha questa seconda ipotesi come possibile, ma ritiene la prima come più probabile. Egli nota, non potersi dubitare che esistano negli spazi celesti molti corpi minori dotati di movimento, i quali talora si rendono osservabili passando davanti al Sole. Secondo Chladni, queste masse disperse sarebbero accumulazioni della materia celeste primitiva, dalla quale si sono formati anche i grandi astri dell’Universo. Molte delle nebulose, che si chiamano irresolubili, altro non sarebbero, che porzioni di detta materia sommamente rarefatta e dispersa in grandissimi spazi. Da tali nebulose pensa Chladni che le comete differiscano soltanto per la piccolezza del loro volume, per il loro isolamento, e forse anche per la maggiore loro densità. Ora le masse minori, che ci appaiono sotto forme di bolidi e di stelle cadenti, non sembrano differire essenzialmente dalle comete. «È anzi probabile, dic’egli, che le comete consistano semplicemente in nubi composte di