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presso i greci 121

direzione del Sole; e qual altro punto poteva essere questo, ho non il Sole medesimo? L’idea di assumere come centro di questa e d’altre circolazioni celesti un semplice punto ideale, dovette allora, ed ancora per alcun tempo dopo, essere considerata come assurda; e non fu introdotta nell’astronomia ehe molto più tardi.

4. Eraclide Pontico fu il primo, siccome è storicamente attestato, a riconoscere, che per i due pianeti inferiori il migliore e più semplice modo di rappresentare le fasi osservate era quello di farli circolare in tome al Sole come centro, con periodo uguale a quello della loro rivoluzione sinodica1 e nel senso diretto, cioè secondo l’ordine dei segni. Cosi s’introduceva per la prima volta il concetto di far circolare un corpo celeste intorno ad un altro corpo celeste, girante esso medesimo intorno al centro dell’universo.

Quali idee avesse Eraclide Pontico intorno al movimento dei pianeti superiori, non risulta dalle poche e scarse testimonianze che abbiamo intorno al suo sistema d’astronomia. Dal silenzio che esse serbano intorno ai pianeti superiori si potrebbe argomentare che per questi egli non si scostasse dall’opinione degli altri Platonici, e ponesse nella Terra il centro delle loro orbite2. Ma questa sarebbe una conclusione affrettata, e per ora dobbiamo lasciare la cosa in sospeso, aspettando luce da altre considerazioni.

Comunque sia, il sistema di Eraclide Pontico conteneva in sè diverse idee fondamentali, che hanno dovuto facilitare di molto il passaggio al sistema eliocentrico. Coi Pitagorici esso aveva comune l’idea, tanto difficile ad afferrare, di un moto dell’osservatore intorno al centro del mondo. Con Iceta ed Ecfanto avea comune l’ipotesi della rotazione diurna; per la quale d’un tratto si trovarono liberati da una enorme e comune complicazione tutti i movimenti celesti, ridotti ormai alle loro proprie e vere rivoluzioni rispetto alla Terra. Proprio invece ad Eraclide Pontico era il moto eliocentrico di Mercurio e di Venere, per cui si veniva ad attribuire al Sole nell’eco-

  1. lntendesi qui, secondo l’uso costante degli antichi, che il periodo della circolazione descritta si conti dall’apogeo mobile, non da una direzione fissa rispetto allo Zodiaco.
  2. Vedi su questo punto la discussione contenuta nei §§ 48-50 della presente memoria.