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considerazioni 201

salvare le messi dalla ruggine1, si sacrificava alla Dea Robigine (secondo altri al Dio Robigo) fra le altre cose una cagnetta rossa. Ciò testificasi da varie autorità, e primieramente da Ateio Capitone, scrittore contemporaneo di Augusto. Secondo le citazioni riferite da Festo2, Rutilae canes, idest non procul a rubro colore immolantur, ut ait Ateius Capito, canario sacrificio pro frugibus depracandæ sævitiae causa sideris Caniculae.... Catularia porta Romae dicta est, quia non longe ab ea ad placandum Caniculae sidus frugibus inimicum rufae canes immolabantur, ut fruges flavescentes ad maturitatem perducerentur. Eccoci dunque arrivati proprio alla rubra Canicula di Orazio, il cui colore era certamente desunto dal colore della robigo. Il rito astronomico diventò popolare, e propagò l’idea che la stella dovesse esser rossa come l’animale che ne era l’immagine3.

Ovidio sulla fine del quarto libro dei Fasti descrive la cerimonia cui accenna Capitone, della quale narra come testimonio oculare. Dice, che tornando a Roma da Nomento incontrò per via la processione dei Robigalia, diretta al bosco sacro della Dea Robigine. Compiuto che fu il sacrifizio di vino, d’incenso, delle interiora d’una pecora e di una cagna (Canis obscæna), Ovidio interroga il Flamine incaricato della cerimonia, domandandogli perchè il sacrificio così insolito di una cagna? Al che il Flamine risponde (vv. 939-942):

Est Canis, Icarium dicunt, quo sidere moto
     Tosta sitit Tellus, praecipiturque seges.
Pro Cane sidereo, canis hic imponitur aris,
     Et quare pereat nil nisi nomen habet.

  1. Vedi su ciò i passi più sopra riferiti di Plinio, secondo il quale tal solennità sarebbe stata instituita già da Numa.
  2. Sexti Pompeii Festi, De verborum significatione sotto le rubriche Catularia porta e Rutilæ canes.
  3. Lasciamo per parte nostra indeciso, se il sacrificio canario a cui allude Ateio Capitone sia la stessa cosa che l’augurium canarium prescritto nei Libri Pontificali. Plinio H. N. XVIII, 3: .. Equidem ipsa etiam verba priscae significationis admiror: ita enim est in commentariis Pontificum: Augurio canario agendo dies constituantur priusquam frumenta ruginis exeant et antequam in vaginas perveniant. — Pare che l’augurium non avesse giorno fisso, mentre il sacrificium l’aveva; quindi si potrebbe concludere che non fosse la stessa cosa. Ma si potrebbe anche ammettere che l’ordinanza pontificale qui riferita abbia avuto appunto per risultato di fissare il sacrificium al 25 di aprile, data dei Robigalia al tempo di Plinio. Vedi qui sopra p. 198 (aggiunto il 6 aprile 1899).