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considerazioni 209

stione Tebano, subito si vedrà che il loro risultato è incompatibile colla supposizione che Sirio fosse d’un rosso tanto intenso da attrarre anche l’attenzione di filosofi come Seneca, o di poeti come Orazio. Noi comprendiamo benissimo, che un astro realmente bianco, quale oggi è Sirio, possa per effetto d’assorbimento atmosferico diventare qualche volta rosso, altre volte esser soltanto aureo, e in altre circostanze rimaner bianco o diminuire di splendore diventando pallido; tutti i giorni vediamo questi effetti nel Sole ed in Sirio medesimo. Ma ciò è manifestamente impossibile per una stella rossa e tanto più per una stella che secondo Seneca avrebbe dovuto esser più rossa di Marte. È dunque poco probabile, che al tempo dei vecchi sapienti citati da Efestione, Sirio fosse rosso in grado molto sensibile.

L’epoca dei vecchi sapienti Egiziani non sarà difficile a determinare. Efestione stesso nota, che essi avevano fissato il levare eliaco di Sirio pel giorno 25 del mese di Epiphi. Ciò dimostra senz’altro, che essi facevano uso del Calendario Alessandrino, il quale è una delle forme del Calendario Giuliano, e fu adottato in Egitto l’anno 30 prima di Cristo1. Tale fu appunto in questo Calendario, entro i limiti d’incertezza ammissibile in simili osservazioni, la data del levare eliaco di Sirio per il parallelo di Menfi e del medio Egitto. Ne concludiamo che i παλαιγενεῖς σοφοί citati da Efestione, coetaneo di Teodosio, non possono essere stati anteriori al regno d’Augusto; possono bensì esser stati posteriori anche d’uno o due secoli. Questo ci riporta sempre a tempi poco diversi da quelli di Cicerone, d’Orazio, di Seneca, di Germanico Cesare, e di Tolomeo.

5. Bisogna aggiungere qui il testimonio di Rufo Festo Avieno, che è il più chiaro ed inconfutabile di tutti. Questo poeta nella sua parafrasi dei Pronostici di Arato verso 51 dice:

Et quum cærnico flagrarel Sirius astro.

Citato dal vecchio Pauly nell’articolo Annus là dove si parla del ciclo di Metone.

  1. Tolomeo nel suo opuscolo Sulle apparenze delle stelle fisse, dove fa uso del Calendario Alessandrino, stabilisce per il suo tempo il levare eliaco di Sirio al 22 Epiphi pel parallelo di Siene, e al 28 Epiphi del paral-
Schiaparelli - Astronomia II. 14