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292 cenno dei recenti studi del d.r cantor

studio degli agrimensori romani. Eccellenti, pratici e valorosi ingegneri erano questi senza dubbio, e il suolo della nostra penisola porta ancora impresse evidenti e profonde tracce dei loro vastissimi lavori di divisione agraria1. Ma nei frammenti dei loro scritti, che alla meglio ordinati costituiscono la collezione intitolata Gromatici veteres, e della cui restituzione si resero benemeriti specialmente Lachmann, Blume, Rudorff e Mommsen2, nè lo storico delle lettere latine, nè quello delle matematiche avean finora trovato materia molto degna della loro considerazione. Eppure questo fango cela le sue pagliuzze d’oro, le quali possono guidare con sicurezza alla fonte primitiva da cui gli agrimensori hanno derivato le loro pratiche, per lo più senza intenderne il fondamento teoretico, anzi talora corrompendo ciò che non intendevano. Io dico anzi, che col tramandarci le loro regole empiriche, e qualche volta affatto false, gli agrimensori hanno reso a noi maggior servizio di quello che avrebbero fatto coll’adottare nei loro scritti la geometria più accurata d’Euclide o d’Archimede. La verità matematica infatti è una sola, e il trovarla in più luoghi e in più tempi diversi, spesso non indica altro se non che la logica geometrica è da per tutto la stessa. Ma l’errore e l’empirismo sono di loro natura mutabili e convenzionali; una regola falsa e bizzarra, trovata in due luoghi molti distanti o in epoche divise da intervallo di molti secoli, può spandere lume inatteso su relazioni dapprima neppur sospettate.

Ecco dunque come anche lo studio dei gromatici può servire a qualche cosa per rischiarare il cammino della scienza nella serie dei tempi. Ma il libro del Cantor non è limitato soltanto ad essi. Al dotto autore i gromatici non servono che come base di un lavoro critico e storico, in cui, dalle tenebre dell’antichità egiziana, si seguono passo passo le tradizioni agrimensorie fino al risorgimento delle scienze e delle lettere in Occidente. Vi si scorge qual forza di conservazione abbiano le nozioni di scienza applicata, quando una volta dall’altezza delle scuole abbiano potuto penetrare negli strati popolari, anche a costo di essere svisate e corrotte. In questo mezzo conservatore di miti, di pregiudizi e di usanze avviene talora

  1. Vedi gli studi di Lombardini sul reticolato delle strade e dei canali nella parte piana delle Romagne, fra Bologna e Ravenna.
  2. Die Schriften der Römischen Feldmesser. Vol. II Berlin, 1848-52.