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Quel vago sentimento religioso, già naturalmente diffuso più o meno in tutti, doveva così, grazie a questa continua azione di suggestione religiosa da parte del capo e grazie all’impronta unica che questi tendeva con ciò a dare alle varie credenze animistiche individuali, venire a rafforzarsi, a precisarsi ed a uniformizzarsi sempre più. E colla sottomissione e devozione che in tal modo assicurava da parte dei vinti verso chi colla sua opera era pervenuto a costituire il primo nucleo di raggruppamento sociale, colla cieca obbedienza che ad essi imponeva ai voleri d’una sola mente ordinatrice e regolatrice dei primi rudimentali rapporti sociali, il sentimento religioso stesso assumeva così, fin dal suo nascere, la funzione di consolidamento e ordinamento sociale. Ben si comprende come allora l’attività e lo sviluppo conseguente dell’organo rispettivo, sorto separato e distinto colla prima delega fatta dal capo di alcune funzioni religiose a sacerdoti suoi rappresentanti, abbiano dovuto procedere di pari passo collo sviluppo della società; giacchè col crescere del numero dei suoi membri tanto più aumentava il bisogno di una tale funzione consolidatrice e ordinatrice, che fosse atta a fare d’una semplice aggregazione amorfa e fluida di individui, pur tuttora capaci ciascuno di vita autonoma isolata, e altrimenti perciò fra loro affatto indipendenti e slegati, un sol tutto consistente, vero e proprio organismo sociale.

Ond’è che nelle società antiche la religione costituisce da sola tutta l’«impalcatura psichica» così indispensabile di consolidamento sociale e pervade, regola, dirige e sospinge l’attività di ciascun membro della collettività in ciascun istante della sua vita.

Così, è la religione che eleva e sostiene tutte quante le istituzioni sociali — a cominciare da quella della proprietà, individuale o collettiva — le quali a guisa di dighe servono a inquadrare ed a incanalare il corso di date serie di atti o di rapporti sociali o ad impedire espressamente atti o rapporti di natura antisociale. Ogni «cosa sociale», cioè la di cui fissazione e conservazione è di interesse collettivo, è nel tempo stesso «cosa sacra», che è «peccato» di tangere. Obbligazione civile e dovere religioso non sono, come fa osservare anche il Sumner Maine, che una stessa ed unica cosa. La religione non è pertanto, secondo l’espressione del Reinach,