Pagina:Scienza - Li Meravigliosi Secreti di Medicina, 1618.djvu/161

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rata con acqua commune: et io mi ricordo come per sogno: quando mi calava giù per la gola, che, mi pareva fosse fuoco; atteso che ella doveva essere alquanto gagliarda; e da quel giorno dicevano, che sempre cominciai a migliorare. Doppo migliorato, e cominciando a levarmi di letto, non potendo a pena una sola volta spasseggiare per la mia camera, mi venne volontà di bagnare la punta del dito in oglio di solfo, e mettendolo in su la lingua, lo mandai giù, et essendomi, grato al gusto, ne presi cosi da sette, overo otto volte; del che vi prometto in verità che io ne sentì gran giovamento in quello instante, et mi parse che la virtù vitale, animale, e naturale, subito si rihavessero, e mi rese in cotal modo le forze che veramente credo io passeggiassi da trenta volte per detta mia camera. Et vedendo la sera haverne ricevuto tanto miglioramento; mi risolsi la mattina seguente, e gli altri giorni appresso ne brodi, e ne brodetti mettervene alquante goccie, acciò non mi scorticasse la lingua, come quando lo pigliai col dito, il quale per la sua acutezza a simili effetti. E cosi con l'aiuto dell'altissimo Iddio, e della sua santa Madre, in pochissimi giorni in tutto io fui risanato. Et acciò non vi siano occulte l'altre virtù dell'oglio del solfo, overo del vitriolo, sappiate che accompagnandolo con qual si voglia cosa appropriata a detto male, giova infinitamente, e fa cose stupende, e questo habbiamo provato per migliaia di vol- te

A che altri mali giova l'oglio di vitriolo pigliandolo per bocca.