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264 chimica fotografica

» I filtri, i precipitati impuri, le carte, ecc., si abbruciano per distruggere le materie organiche, e si intacca la cenere con un miscuglio di acido nitrico e di acido cloroidrico, per convertire i sali di argento in cloruro di argento. 11 cloruro che cosi si ottiene si può cimentare in due modi diversi; per via umida, come abbiamo veduto di sopra, o per via secca, che consiste nel calcinare in crogiuolo di terra

400 parti di cloruro di argento con 70 » marmo bianco

e 4 » carbone,

oppure con 33 parti di resina, aggiungendo del borace quando

il fumo ha cessato di svilupparsi. L’argento metallico, che si ottiene in fondo del crogiuolo, si tratta con acido nitrico, e si ha di nuovo il nitrato di argento colle sue proprietà primitive.

2° Ma quando il nitrato di argento venne a mescolarsi, combinarsi coll’iposolfito di soda, non si dovrà più operare ne) modo sopraindicato, converrà cambiare prima in solfuro lutto l’argento, acidificando fortemente il miscuglio. Il solfuro di argento mescolato con limatura di ferro e fatto fondere al calor rosso, ed il prodotto calcinato di nuovo con salnitro e borace, lascierà l’argento quando verrà portato nell’acqua, la quale scioglie il solfato di ferro formatosi. Coll’argento si depone anche del ferro, perciò si scioglie il deposito con acido nitrico, e dalla soluzione si precipita l’argento in forma di cloruro, che si tratta nel modo sopraddetto per convertirlo in nitrato. Ma sarebbe più utile trattare il bagno argenteo che si vuole utilizzare con solfuro di potassio sino a che si forma ancora un precipitalo. Il liquido chiarificato si decanta, il deposito si raccoglie, si fa seccare e si mescola col doppio del suo peso di nitrato di potassa in polvere, aggiungendo questo a piccole dosi sul precipitato posto in un crogiuolo fortemente riscaldato. Quando nel crogiuolo si pose la quantità totale del nitrato si riscalda più fortemente, e cosi l’argento cola al fondo e forma un bottone metallico di argento puro.