Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/303

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appendice. 281

il conoscere la relativa azione di un tale corpo sopra di altri in circostanze eguali.

I chimici adoperano ordinariamente certe carte colorate che essi chiamano carie reagenti, per scoprire la presenza degli acidi o degli alcali neile loro soluzioni.

Ora osservasi che le soluzioni di questi corpi modificano le rispettive carte reagenti tanto più fortemente, e con tanta maggiore celerità, quanto più concentrate esse sono. Inversamente le soluzioni acide e basiche, quanto più dilungate si trovano, producono modiGcazioni tanto più deboli, e tanto più lente sulle loro carte reagenti.

Partendo da questo modo di comportarsi delle carte reagenti colle soluzioni degli acidi e degli alcali più o meno concentrate, noi possiamo stabilire per principio: 1° Che allorquando si può paragonare la modificazione prodotta da un acido, oppure da un alcali a tenore determinato con quella che produce lo stesso acido e lo stesso alcali a tenore indelemtinato, e che si possono entrambi portare, dilungandoli con acqua, a produrre la medesima azione sulla carta reagente, non vi debba più esser dubbio che facido o l’alcali provato venne in entrambi i casi condotto allo stesso tenore; 2° Che se si tien conto della quantità di acqua aggiunta all’uno od all’altro liquore, sarà facile, dalla conoscenza del tenor primitivo di uno dei liquori, dalla quantità di acqua che gli venne aggiunta e dalla quantità di acqua che venne aggiunta al liquido a tenore sconosciuto, il calcolare questo sconosciuto tenore.

Come si può scorgere, questo principio è universale; esso è applicabile non solo alla determinazione degli acidi, che fanno volgere al rosso la carta di girasole, degli alcali che fanno volgere al rosso bruno la carta di curcuma; ma pur anche a determinare la relativa quantità dei sali e dei corpi semplici nelle loro soluzioni, come quelli che sono capaci di indurre sulle rispettive carte reagenti modilicazioni analoghe a quelle degli acidi e degli alcali.

2° Polimetro chimico. Per portare due soluzioni allo stesso tenore col mezzo di opportune aggiunte di acqua, faccio uso di un semplice islrumento che mi pare di poter distinguere col nome di polimetro chimico, perchè esso serve a determinare la