Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/376

Da Wikisource.
354 procedimenti - parte prima.

landò del collodio semplice abbiamo vedulo quale sia l’azione che esercitano questi due componenti del collodio. Ora ci rimane a considerare una tale azione relativamente alle operazioni fotografiche.

11 collodio che abbia un eccesso di alcool si distingue col nome di collodio alcoolico, mentre si chiama collodio etereo quello in cui l’etere predomina.

Il collodio alcoolico, paragonato col collodio etereo, è poco sensibile quando la temperatura è bassa ed umida, ed esso, evaporandosi poco facilmente quando lo si stende sul vetro, è di un impiego molto incomodo, ma questi inconvenienti diventano pregi importanti presso una temperatura molto elevata e secca, presso la quale esso, seccando adagio comparativamente al collodio etereo, non perde in breve tempo la sua sensibilità per un essiccamento troppo grande della pellicola che produce sulle lastre, e questa sensibilità non è in tal caso minore di quella che manifesta il collodio etereo in circostanze favorevoli.

Quando il collodio alcoolico contiene una quantità di alcool eccessivamente grande, ressiccameuto della pellicola che esso produce è, nelle circostanze ordinarie, troppo lento, e necessita spesso l’attendere un po’ di tempo prima di poter introdurre la lastra collodìonata nel bagno sensibilizzatore, ed allora succede facilmente che le lastre nella parte più elevata siano già troppo secche, e nella parte più bassa siano ancor troppo umide, per cui la sensibilità della lastra diventa ineguale. Questo inconveniente può farsi principalmente sentire quando la pirossilina impiegata nel preparare il collodio non era fibrosa, ma polverosa, oppure il collodio alcoolico fu iodurato con ioduri alcalini, che tendono sempre a diminuire nel collodio la sua proprietà di rappigliarsi solidamente sul vetro.

Una molto importante proprietà del collodio grandemente alcoolico è la sua stabilità, la quale si osserva anche quando il collodio è iodurato con ioduro di potassio. Ciò dipende dall’essere l’alcool un corpo più stabile, che non l’etere, per cui, quando esso abbonda nel collodio, questo è meno esposto ad ozonizzarsi, e quindi arrossarsi per la decomposizione della pirossilina e dell’ioduro in esso contenuto.

Nel collodio alcoolico la proporzione del peso dell’alcool a