Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/403

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negative su collodio. 381

all’occhio quando è minore di ~ di quella già effettuata, sia in più che in meno. Vale fa dire un’azione luminosa in circostanze eguali che abbia richiesto IO secondi di tempo si distinguerà coll’occhio da un’altra che abbia subito per H secondi l’azione della luce, oppure abbia subito solo un’azione di 9 secondi. La differenza sarà piccola, ma visibilissima.

Perciò l’operatore avrà questa regola sicura per determinare il tempo della posa.

Se con un dato numero di secondi ha una buona impressione, ma sensibilmente debole, otterrà un risultato perfetto con una posa di ^ più lunga. Se poi l’impressione è giudicala troppo debole di due gradi, ossia due volte di più della prima, si prolungherà di ■’-„ il tempo della posa, e così via via sino a che si sia raggiunta la voluta intensità, che sarà così trovala in due o tre esperimenti soltanto. Sia che si voglia crescere, sia che si voglia diminuire l’azione, si vede che con questo metodo sarà facile il precisare il tempo della posa.

4’ Modo di ottenere una immagine nitida di oggetti inegualmente distanti. — Quando si prendono delle vedute è facile ottenere una immagine uniformemente nitida, di un campo visuale mollo esteso. Basta operare con un oggettivo, che non abbia un foco troppo lungo, che sia munito di un diaframma molto piccolo, e che gli oggetti a riprodurre non siano troppo vicini alla lente Nel prendere i ritratti è mollo più difficile ottenere una immagine di forma nitida, perchè bisogna operare con oggettivi aventi una larga apertura angolare, e l’oggetto a ritrarre deve essere molto più ricino alla lente di quello che siano comunemente gli oggetti compresi in una veduta.

Abbiasi una camera oscura che sia muuila di un oggettivo semplice di 40 centimetri di foco, e di un diaframma di un centimetro di diametro. Se con questa camera si prende una veduta e si mette al foco oggetti lontani, trovasi che la sua capacità è da 20 metri all’infìnilo, cioè gli oggetti che saranno nitidi a 20 metri saranno egualmente nitidi ad una distanza infinita.

Ciò è vero per ogni lente, vale a dire quando il diaframma è di della lunghezza focale, la capacità della lente di produrre una immagine egualmente nitida si estende agli oggetti posti ad una distanza eguale a tanti metri quanti sono i centimetri conte ■