Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/414

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392 procedimenti - parte prima.

è di lalla o è di cartone ed è composto di due parli, di cui l’una scorre nell’altra come un cannocchiale, esso si allunga o si restringe, e si può fare in modo che gli oggetti veduti per mezzo di esso abbiano lo stesso campo di quello che hanno nel retro appannato della camera oscura, epperciò sarò facile determinare esattamente la posizione della camera oscura, che deve essere approssimativamente quella dell’osservatore che tiene il tubo. Un tubo del diametro di 45 millim., con apertura rettangolare di 34x37 mm., della lunghezza di 32 mm. pel primo tubo, e di 40 mm. pel secondo tubo, può servire pei casi ordinari.

10’ Falsa luce sull’immagine della camera oscura. — Nel prendere una fotografia, sia una veduta, sia un ritratto, non si deve mai dimenticare di fare attenzione che non penetri nella camera oscura della luce estranea alla formazione dell’immagine, o della luce troppo forte, abbagliante, che sia contraria alla formazione di una immagine distinta. Se a ciò non si attende, l’immagine che si produce sullo strato sensibile avrò grande tendenza a velarsi al momento di svilupparla.

La falsa luce può avere accesso nello strato sensibile non solamente per causa di una cattiva costruzione, ma anche, e molto più frequentemente, per una cattiva posizione della camera oscura. Quest’ultimo caso si verifica se si trovano avanti all’oggellivo della camera oscura oggetti luminosi, od oggetti che riflettano una luce troppo viva nelle lenti dell’oggellivo.

Allorquando l’operatore si trova in circostanze tali, da non potere evitare la formazione di una falsa luce o di un bagliore sulla immagine, per causa di dover avere avanti alla camera oggetti estremamente illuminali, egli potrà renderla così piccola, che l’effetto ne sia quasi insensibile, col far uso di un diaframma più piccolo del consueto.

Se si prende una veduta bisogna fare in modo di avere la minor quantità di cielo che sia possibile, perchè il cielo, quando occupa una grande superficie sull’immagine, apporta necessariamente un bagliore sopra tutta la superfìcie, il qual bagliore sarà proporzionato alla quantità di cielo che si prende, ed alla intensità di luce che esso ha, e renderà l’immagine assai imperfetta.

Ordinariamente l’oggettivo della camera oscura è in una almo