Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/427

Da Wikisource.

negative su collodio. 405

Questo difetto si manifesta quando lo strato sensibile non venne conservato bene al riparo dalla luce prima e dopo della sua esposizione e quando nella camera oscura può introdursi molta luce diffusa, come quando essa non è ben chiusa nelle sue giunture, o vengono usati oggettivi con troppo grande apertura angolare. Lo stesso effetto può ancora e piò frequentemente succedere per causa dell’impurità del collodio quando questo venne preparato con spirili impuri, melilati, od ha proprietà alcaline; per causa di qualche alterazione del bagno sensibilizzatore, principalmente quando questo viene a contenere dell’ossido d’argento libero, del nitrito d’argento, degli acetati, e delle sostanze organiche estranee.

Il rimedio a questo difetto sarà diverso secondo le cause, da cui esso procede. Se dal collodio, gli si aggiungerà dell’iodio, o qualche goccia di acido muriatico. Se dal bagno sensibilizzatore, con l’aggiunta di un po’ di iodio, o di alcune goccie di acido nitrico, oppure, come già avvertimmo, esponendolo per alcune ore alla luce diretta del sole che farà precipitare in forma di nero deposito le materie organiche estranee in combinazione con ossido d’argento.

L’annebbiamento della prova negativa potrebbe anche essere dovuto ad una imperfezione dello sviluppatore, o da una troppo grande concentrazione di esso. In questo caso rendendo un po’ più acido lo sviluppatore stesso, oppure dilungandolo se fa d’uopo, si troverà il rimedio efficace per ottenere senz’altro buoni risultali.

In generale l’annebbiamento deriva da una troppo facile riduzione del sale d’argento steso sullo strato. Tutto ciò, che si oppone a questa tendenza, servirà a togliere l’inconveniente. Perciò gli acidi per la loro proprietà anli-ridullrice sono quelli, che bisogna principalmente adoperare per rimediare al difetto dello annebbiamento delle prove negative.

3’ Macchie di ferro, e dargenlo. — 11 solfato di ferro ed il nitrato d’argento quando sono in soluzione macchiano fortemente gli oggetti che toccano, deponendo sopra di essi l’ossido metallico che è bruno presso il ferro, ed è nero presso l’argento.

Le macchie che il solfato di ferro produce sulla tela sono egualmente solide di quelle del nitrato d’argento all’azione degli alcali e del sapone, ma se si aggrediscono con una so