Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/509

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procedimenti particolari. 487



ANFITIPIA.

Procedimento di J. Herschel.

Si prepara la carta trattandola: 1° con ferro-tartrato o con ferro-citrato di protossido di mercurio o di piombo; 2° con ammonio-tartrato o con ammonio-citrato di ferro in modo che questi siano sempre in eccesso. La carta così preparata si adopera nella camera oscura, dove l’immagine, prolungando sufficientemente la posa, si produce da sè. La presenza del piombo ha per effetto di renderla più distinta e vigorosa. Però l’immagine non è permanente, e sparisce col tempo, anche all’oscurità perfetta, specialmente se contiene acido citrico, od acido tartarico allo stato libero. Quest’immagine non si distrugge che in apparenza, non fa che celarsi; infatti essa ricompare se: 1° si introduce in una soluzione dilungala di pernitrato di mercurio, da cui si lasciò deporre il precipitato che si produce nel mescolare il nitrato coll’acqua; 2° si lava nell’acqua calda, si fa seccare, e finalmente si passa sotto di un ferro a lisciare caldo. L’immagine è dapprima tutta macchiata, ma a poco a poco si dismacchia da sè, mettendola in un sito umido. È cosa singolare che questa immagine nel rivelarsi di nuovo cambia di carattere, cioè di positiva diventa negativa, d’onde ricevette


    Gegenstand nodi nicht erschopft hat und aneli so bald nic/U erschopfen wtrd.  La fotografia sotto questo punto di vista è scienza utile e piacevole, essendo essa del dominio della Storia naturale. Il Dottore Zumaglini, naturalista di fama europea, ornamento della patria nostra, nella prefazione alla sua Flora pedemontana, Torino 1859, ha le seguenti linee che fanno al caso nostro: intelliges huiusmodi scientiam, omnibus qui velint cuoi duteibus utilia coniungere esse adamandam et exeotendam, in eaque assequenda non laborem, sed adsiduam suacissimumque animi detectalionem esse. — Praeterea nihil f orlasse confort magis ad bene honesteque vicendnm quairi diligerti investigano et contemplano naturae. Quapropter qui historiae naturali danl operam homines sunt, perpaucis exceptis, boni, simplices, liberi, tempcrantcs, faciles, integritate vitae, et castimonia morum instgnes, atquc ut uno dicam verbo, omnium vlrtutum exercitio clari, iitdeque beati; nam, ut inquit Cicero, omnes virtutis compotes beati sunt.