Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/49

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di questi nostri amici. — E Socrate allora: se ti farò vedere in prima, o Critobulo, quanto alle abitazioni, altre che sono fabbricate con grande spesa, e di veruna commodità, ed altre, le quali con assai minor dispendio hanno tutto quanto si richiede, non ti parrà forse che io ti abbia fatto conoscere alquanto questa parte dell‘economia? - Si nel vero, o Socrate. — E che ti parrà, se di poi ti mostrerò, ciò che in parte è a questo somigliante, alcuni che avendo molte masserizie di ogni genere, di esse quando ne hanno d’uopo non possono servirsi, e nè anche sanno se più si conservino, e quindi molto essi si rammaricano, e molto fanno rammaricare i servi: altri poi i quali non ne avendo niente di più, anzi anche di meno, pure hanno in pronto quello di che abbisognano. — Ma di questo, o Socrate, quale altra n’è la cagione se non che gli uni gittano ciascuna cosa dove s’incontra, e gli altri hanno tutto in alcun luogo riposto? — Così è, disse Socrate, e nemmeno ciascuna cosa è riposta in un luogo qualunque s’incontri, ma quivi appunto dove le si conviene. — Anche ciò di cui ora parli, Critobulo disse, parmi che si rapporti alla economia. — Se poi ti farò vedere in alcun luogo i servi esser tutti, a modo di dire, legati, e non di meno di là spesso fuggirsene, e in altro luogo starsene tutti sciolti, e travagliare di buon animo, e volentieri rimanervi, non ti