Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/65

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sovente le grandini, le brine, la siccità, o le inopportune pioggie, le ruggini, ed altri somiglianti avvenimenti distruggono quello, che si era fatto con saggio avvedimento, e cen diligente cura; e gli armenti altresì quantunque benissimo governati, alcun morbo che sopravvenga fa miseramente perire. — Udito ciò, Socrate rispose: di vero io mi pensava, che tu, o Critobulo, già ti sapessi, come gli Dei hanno potestà nelle cose dell’agricoltura, non meno che in quelle della guerra. E coloro, che hanno a far guerra li vedi tu studiarsi innanzi ad ogni militare impresa di rendersi accetti agli Dei, e d’interrogarli con sagrificii, e con augurii di ciò, che si debba fare, o non fare: nelle operazioni poi dell’agricoltura perchè avrai tu a credere, che meno faccia d’uopo di rendersi benevoli gli Dei? E ben tu sai, che i savi e pei frutti ancor verdi e pei maturi, e pei buoi, e i cavalli, e gli armenti, e per tutto ciò, che posseggono fanno voti, e preghi agli Dei.


CAPITOLO VI.


Ben a ragione, Critobulo disse, tu mi ammonisci, o Socrate, di cominciare ogni operazione dall’implorare il favore degli Dei, i quali dispongono di ogni evento, e in pace e in guerra; ed io mi