Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/64

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molti assieme riuniti, così anche a coltivare la terra si richiede che si vada con molti assieme riuniti. E a volere, che il coltivamento dei campi bene si compia, fa d’uopo a chi vi soprasta di rendere i lavoratori disposti alla fatica, e apparecchiati a obbedire, e tali pure dovranno rendersi quelli, che contro il nimico si avranno a condurre, premiandosi i buoni che pronti si veggono ad eseguire ogni comando, e castigandosi quei vili, che ricusano di ciò fare: e si appartiene all’agricoltore di spesso esortare i coltivatori, nulla meno che al duce le milizie; e nulla meno di essere intertenuti con buone speranze hanno bisogno gli uomini liberi, i quali deggiono combattere, di quello che ne abbiano i servi i quali deggiono affaticarsi a lavorare la terra: anzi questi tanto di più, acciocchè volentieri perseverino nel lavoro. Parmi pure che assai ben dicesse colui, il quale asseriva essere l‘agricoltura madre e nutrice di tutte le arti, perchè esercitandosi studiosamente l’agricoltura prendono insieme vigore le altre arti tutte quante; ma dovunque si vegga lasciarsi incolto il terreno ogni altra arte in certo modo, e in terra, e in mare illanguidisce e si spegne. — Come ebbe Critobulo udito questo ragionamento soggiunse: quanto hai detto fin ora, o Socrate, assai bello mi pare, ma tralasciato hai di dire, che nell’agricoltura assai cose vi sono, le quali non può l’uomo antivedere; e che