Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/76

Da Wikisource.

4O

fosse, quegli di tale virtù se ne prendesse la più gran parte. Quindi per non essere la natura di niuno di loro ben appropriata a poter fare tutte quelle operazioni che necessarie pur sono a condurre felicemente la vita ben si vede come utilissima si rende ad ambedue la maritale unione, poichè quello che non può l’uno, il può l’altro. Sapendoci noi adunque, o donna, tutto questo ben dovremo con ogni studio attendere a fornire il più che potremo meglio, quegli officii, i quali Dio ha voluto assegnare a ciascuno di noi. Ed a queste medesime divine ordinazioni, diceva di averle detto, anche le leggi si conformano, approvando ancor esse l‘unione dell’uomo colla donna, e siccome Dio diede in comune ad ambedue il generare la prole, così le leggi hanno pur dato loro in comune la casa, e quelle medesime operazioni nell’uomo, e nella donna sono più dalle leggi commendate, alle quali ciascuno di essi venne già da Dio destinato, giudicando essere alla donna più convenevole lo starsi in casa, che l’andar fuori, e per lo contrario si giudica disdirsi all’uomo il rimanere in casa, e non aver cura di quelle cose, che all‘aperto gli si appartengono di operare „ e se alcun uomo contrasta a quello, che Dio ha ordinato, forse non rimane occulto agli Dei, e ne viene punito, lasciando le opere che gli si convengono, e quelle facendo ehe appartengonsi alla donna”. Parmi poi, diceva io,