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282 senso

— Mettiamo tredici, signora contessa, e di buon trotto.

— Quanti cavalli ha preso con sè il padrone?

— La sua solita cavallina morella.

— Ne restano quattro in scuderia.

— Sì, signora padrona: Fanny, Candida, Lampo e lo stallone.

— Potresti attaccarli tutti quattro?

— Insieme.

— Sì, insieme. —

Giacomo sorrise con una cert’aria di benevola compassione:

— Scusi, signora contessa, non è possibile. Lo stallone...

— Ebbene, attacca gli altri tre.

— Lampo ha una sciancatura, povero Lampo, non può neanche trascinarsi al passo.

— Attacca dunque come al solito Fanny e Candida, in nome di Dio — gridai, pestando i piedi, e soggiunsi: — Domattina alle quattro.

— Sarà servita, signora padrona; e, scusi, per regolarmi nella biada da portar via, dove si va?

— A Verona.

— A Verona, misericordia! In quanti giorni?

— Dalla mattina alla sera.

— Signora padrona, scusi, ma questo proprio non si può.

— Ed io lo voglio, hai capito? — replicai con accento così imperioso che il pover’uomo trovò appena il coraggio di balbettare: