Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/146

Da Wikisource.

fisco inglese e discutere la questione in una riunione riservata, in particolare per quanto riguardava “i dettagli inerenti regalo del 1999 per la possibilità che questo venga mal interpretato”.

Barker invece aveva consigliato di rispondere alle richieste del fisco con spiegazioni scritte chiare e semplici, “facendo riferimento alle indagini dello SFO sul dividendo Horizon”, fornendo un resoconto di tutte le attività degli ultimi anni, in particolare dichiarando che nel 2002 non vi era stato nessun introito inaspettato, mentre nel 1999 Mills aveva ricevuto un regalo, “che non aveva denunciato dal momento che non era soggetto a tassazione”, consentendo a Inland Revenue di “testare” la questione.

La riunione terminava con l'intesa che Sue Mullins avrebbe preparato una bozza di risposta per Inland Revenue sulla base delle indicazioni fornite, inviandola quindi a Barker via mail per approvazione e per eventuali modifiche: come si vedrà, in realtà, le indicazioni di Barker non erano poi state seguite, perché non era stata inserito proprio il riferimento al “regalo”.


David Jeffrey Barker nel corso del suo esame raccontava che, prima dell’incontro con Mills, quando Drennan gli aveva fatto leggere la lettera “Dear Bob”, aveva rilevato come dalla medesima emergeva che Mills “avesse ricevuto un importo considerevole di denaro e lo avesse ricevuto da persone che avevano partecipato in veste di imputati in un processo penale in Italia nel quale lui era stato un teste dell’accusa e sembrava anche che lui stesse ammettendo di aver ricevuto un importo considerevole di denaro e ammettesse di avere fornito una testimonianza evasiva”; gli era sembrato strano che un avvocato potesse aver scritto una lettera del genere.

Dato che anche Drennan aveva avuto la stessa impressione, avevano deciso che ricorreva l’obbligo di informazione, ai sensi del regolamento antiriciclaggio nell’ambito del quale operavano come commercialisti iscritti all’Albo, perché erano venuti a conoscenza di circostanze che facevano sorgere il sospetto che fosse stato commesso un reato di riciclaggio di denaro sporco: pertanto avevano riferito la questione a Christopher Bliss, ed avevano effettuato la dovuta comunicazione, pur fornendo a Mills la consulenza sulle questioni fiscali, che egli aveva richiesto.

Della lettera nella successiva riunione del 5 febbraio 2004 non avevano però parlato: Mills gli aveva solo chiesto se egli ne era stato informato.

Quanto al comportamento di Mills nella riunione, gli era sembrato che questi “fosse inquieto ma direi che al contempo era perfettamente lucido”.

Barker prendeva degli appunti nei primi minuti della riunione: si possono leggere a pag. 172, cartellina J, del fascicolo preparato dal P.M. per la rogatoria londinese.

Il teste decifrava la propria scrittura, e quindi l’appunto, tradotto (nella versione successivamente verificata dal perito nominato dal Tribunale) e spiegato nel corso della deposizione, così va letto: