Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/160

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Nel succesivo “disclosure report”, datato agosto 2004 ed inviato il 2 settembre 2004, Mills sostanzialmente ammetteva di dovere delle tasse in relazione a redditi percepiti e a suo tempo non dichiarati. In particolare concordava che la somma ricevuta da Bernasconi fosse sottoposta a tassazione in relazione all’anno fiscale 2000-2001.


In data 6 ottobre 2004 aveva luogo una nuova riunione, in cui Sue Mullins dichiarava che la relazione di Mills – non presente – era completa ed era stata stilata “in modo meticoloso”.

Nell’incontro venivano trattate varie specifiche questioni, tra le quali un versamento di 99.112 sterline sul conto di Mills presso CIM Banque, di cui si è già diffusamente riferito nel capitolo relativo al c.d. dividendo.


Seguiva il 18 ottobre 2004 da parte dello SCO la richiesta di ulteriori precisazioni, Mullins rispondeva con la già esaminata missiva del 5 novembre 2004, relativa in particolare alla suddetta somma ed a vari altri introiti ricevuti da Mills e non documentabili.


Emerge quindi in tutta evidenza come, anche successivamente alla deposizione resa ai P.M. italiani, Mills, davanti ad altra Autorità straniera, aveva mantenuto la medesima versione dei fatti, arricchendola anzi di qualche ulteriore elemento.


Si deve subito rilevare che in relazione agli argomenti toccati nel corso del suo interrogatorio e nei rapporti con Inland Revenue, Mills affermava fatti e circostanze tutti già esaminati in questa motivazione, e rispetto ai quali, da altri elementi di prova documentali e testimoniali, emergeva già quanto da lui “confessato” in ordine alla effettiva proprietà delle società e delle strutture da lui create, facenti capo a Fininvest o direttamente a membri della famiglia Berlusconi, ed intestate a prestanome; in ordine in particolare a Century One e Universal One, al ruolo di Del Bue, al rapporto diretto fra Mills e Silvio Berlusconi.

Si deve evidenziare, però, il fatto che le plurime dichiarazioni di Mills, anche dopo l’ammissione del regalo ricevuto da Bernasconi, non fornivano comunque alcuna spiegazione completa e plausibile del fatto che egli fosse stato il beneficiario del c.d. dividendo Horizon.

Non a caso.