Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/166

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<catastrofico errore di valutazione>. Aggiungeva che “era stato difficile per lui dare una spiegazione completa dei fatti al Fisco e fornire la documentazione necessaria a causa della delicatezza delle relazioni coinvolte nel caso”.

Passavano all’esame delle singole movimentazioni di danaro non documentalmente giustificate, gli ispettori facevano notare che erano state chiarite le questioni “abbastanza insignificanti”, mentre erano altre le “faccende più importanti”. E così, in relazione all'analisi del conto presso la CIM Banque, Mills dichiarava che “si trattava di un'area problematica perché non esisteva documentazione … per i conti in dollari americani e in euro … Alcune delle entrate derivate dagli accrediti venivano spiegate come provenienti da prestiti elargiti da Diego Attanasio, ma non vi era nessun accordo scritto relativamente al prestito o altri documenti di supporto”. Mills forniva alcune spiegazioni verbali1, facendo riferimento ad un prestito concesso dalla Struie Holdings e, ancor una volta, al versamento di Diego Attanasio di 2.050.000 dollari dal conto di Mees Pearson Bahamas nel 1997, parlando anche di un prestito ricevuto da Attanasio che egli stava gradualmente restituendo e che avrebbe voluto finir di ripagare tramite il conto corrente di una società iraniana2.

Alle ovvie contestazioni – non si comprendeva perché Attanasio, condannato per corruzione, avrebbe dovuto fare nel 2000 un regalo a Mills – questi rispondeva che Attanasio aveva così agito per la loro “stretta amicizia personale”, “lasciando da parte il prestito” e aggiungeva che “non vi era nessun collegamento tra DA e Berlusconi”.

Seguivano ulteriori contatti tra le parti, che giungevano infine – in una riunione iniziata con “una breve panoramica del caso” da parte dell’ispettore di Inland Revenue3 – all’accordo del 24 maggio 2005, comportante il riconoscimento di debito verso il fisco inglese di Mills ed il conseguente versamento transattivo di 451.180,36 sterline, comprensivo delle tasse dovute e non pagate in relazione alla “donazione”, come si è già scritto nel capitolo dedicato al dividendo Horizon.


Tutto ciò posto, si deve dare atto che sono agli atti del presente procedimento altri due scritti provenienti da David Mills.

L’imputato, comparso solo il 27 settembre 2007 nell’aula della rogatoria inglese, ad ascoltare le questioni preliminari al proprio esame poste dalla teste Virginia Rylatt, all’udienza del 22 febbraio 2008, in cui era previsto il suo esame, non si presentava, come si è già scritto, inviando una nota in

  1. Per una analisi dettagliata delle movimentazioni del conto è ovviamente opportuna la lettura di quanto riferito dai consulenti, come si vedrà successivamente
  2. Attanasio nel corso delle sue deposizioni ha invece riferito che tramite una società iraniana Mills voleva restituirgli parte del capitale e/o gli interessi relativi alle somme da lui investite, e che egli non aveva accettato.
  3. Cui si rimanda per una estrema sintesi dell’indagine di Inland Revenue.