Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/258

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ho trattenuto questo per me. La mia attività è stata più intensa, meno intensa>, cioè, io mi fidavo” (ud. 13 luglio 2007, pagg.47-52 e 135).

Verso la fine del mese di giugno 1997 Attanasio, fortemente preoccupato che le autorità italiane potessero scoprire la struttura, aveva deciso di trasferire le attività in un diverso trust, da costituirsi alle Bahamas 3. La decisione, presa in accordo con Mills (come si rileva dai documenti nei quali essa è riportata) era dovuta al fatto che “probabilmente Bahamas era più protettivo di Guernsey, essendo la giurisdizione dei trusts lì più chiusa... Bahamas era meno accessibile”; nel contempo Attanasio, per “dividere un po’ i rischi di investimento”, aveva detto a Mills “di dare parte dei capitali che gli sarebbero affluiti alla gestione di Morgan Stanley” (ud. 13 luglio 2007, pagg.66-67 e 137).

Il 4 luglio 1997 Attanasio aveva rilasciato a Mills una procura generale (ud. 13 luglio 2007, pagg.85-87 e 143; si veda il documento, quale allegato 4 alla seconda consulenza del P.M.).

Il 15 luglio 1997, presso lo studio Marrache di Gibilterra, era stato costituito a favore di Attanasio un trust di cui egli ricordava solo il nome generico “Nelson”. Attanasio, però, non era mai stato a Gibilterra e non escludeva che l’atto fosse stato sottoscritto a Londra (ud. 13 luglio 2007, pagg.69-76) 4.

Il 17 luglio 1997 Attanasio, sapendo di essere coinvolto in un procedimento penale pendente davanti all’Autorità giudiziaria di Salerno, nell’ambito del quale alcuni suoi coindagati erano già stati arrestati 5, aveva deciso di presentarsi spontaneamente al P.M. del luogo.

3 L’intenzione di Attanasio di costituire un nuovo trust alle Bahamas e l’epoca in cui tale decisione maturò si ricavano da un appunto di Mark Le Page, funzionario di Guinness Flight & Calder, recante l’annotazione “Received 27/6/97” e da una lettera di G.E. Hindle, Deputy Managing Director di Quality Court Trustees, del 30 giugno 1997 (in atti quali allegati 145 e 146 alla consulenza del P.M.).

4 Come meglio si vedrà nella seconda consulenza del P.M., paragrafo 2.1.3, si tratta del “Nelson Holdings Trust”.

5 Si tratta del procedimento che verrà tra breve esaminato, nell’ambito di questo stesso capitolo.

Proprio a causa di tale procedimento, all’udienza del 13 luglio 2007, i difensori degli imputati avevano chiesto che l’audizione di Diego Attanasio avvenisse ex art.210, in relazione all’art.371 comma 2 lett. b c.p.p., alla presenza di un difensore e con i preventivi avvertimenti della facoltà di non rispondere. La parte civile e il P.M. obiettavano che le circostanze su cui Attanasio era chiamato a testimoniare nel presente procedimento erano del tutto diverse da quelle per cui egli era stato in primo grado giudicato a Salerno; che le movimentazioni di denaro erano del tutto differenti; che le vicende nell’ambito delle quali Attanasio aveva consegnato le somme, per la cui corresponsione era stato condannato, non avevano nulla a che fare con questo giudizio; che l’epoca di commissione di quei reati e i percettori delle somme erano assolutamente estranee a ciò di cui in questa sede si discute.

Con ordinanza dello stesso 13 luglio 2007 il Tribunale respingeva la richiesta delle difese, osservando che “l’esistenza di complesse strutture societarie anche estere facenti capo ad Attanasio, con le quali l’imputato Mills interagiva nell’esercizio della propria attività professionale, non comporta di per sè elementi di sovrapposizione probatoria idonei ad integrare l’ipotesi prospettata” e che “la lettura della motivazione della sentenza del Tribunale di Salerno,