Pagina:Sentenza Tribunale di Milano - Caso Mills.djvu/343

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Ma così non è. Liberato lo spazio nello “scatolone” di Attanasio, per un professionista come Mills, da anni abituato ad operazioni di travaso di straordinaria rilevanza economica, era davvero facile sostituire le somme, sia inserendo al loro posto altri importi la cui traccia documentale era costituita soltanto da ordini di “one of our clients” o da compiacenti accrediti dove tutto compariva, tranne che l’indicazione del “donneur d’ordre”, sia effettuando investimenti che – come si è visto – servivano ad incrementare patrimoni e/o a nasconderne altri.

Non a caso, insieme a tale diabolica macchinazione, Mills ordiva quella, societaria e di costituzione di trusts, volta a predisporre mediante Struie, Cave e Perth i nidi protetti, i fortini sicuri, le casseforti impenetrabili, in cui poter mescolare a lungo le somme, con gli eclatanti riciclaggi di cui si è parlato:

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la liberazione dello spazio di USD 2.500.000 nell’estate 1997;

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il primo occultamento della somma di USD 2.050.000 tra i mesi di luglio e novembre 1997 (prima consulenza, paragrafo 2.5.1), con la continua sostituzione delle targhe identificatrici (“Turriff ”, “Nelson”, quando l’origine era tutt’altra) e con ben quattro passaggi su istituti bancari diversi in meno di quattro mesi, senza alcuna logica di investimento e senza alcuna indicazione del munifico “client” che li avrebbe disposti;

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l’impressionante riciclaggio delle somme di USD 2.404.789,65 e USD 2.852.814,24, di cui si è parlato nell’esaminare la seconda consulenza del P.M., paragrafo 2.2.2.2 (in meno di quaranta giorni esse vengono depositate presso tre o addirittura quattro istituti bancari diversi);

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il mancato chiarimento della destinazione del residuo di USD 503.250,00, di cui si è parlato nell’esaminare la seconda consulenza del P.M., paragrafo 2.2.2.5;

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le ottenebranti indicazioni “Oxford 149A” e “Pas de Calais”, di cui si è parlato nell’esaminare la seconda consulenza del P.M., paragrafo 2.2.2.3;

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l’ingresso sul conto clienti di Marrache, il 25 giugno 1998, dell’inquietante somma di GBP 1.125.000,00, di cui si è parlato nell’esaminare la seconda consulenza del P.M., paragrafo 2.2.3 (con l’altrettanto allarmante considerazione secondo cui anche la destinazione del saldo attivo di tale conto – GBP 835.399,00, alla fine del 1998 – è rimasta ignota);

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la confusione patrimoniale creatasi nell’investimento nel fondo Eureka (Euro) Fund (prima consulenza, paragrafo 2.5.2.5 e capitolo 2.6).

Tutto questo sistematico riciclaggio non serviva certo a Briatore (che appena fiutò il pericolo salutò Struie e spedì a FKG Finanz & Management le sue somme), nè tanto meno a Marcucci e a Mahler (che nulla sapevano). Serviva, secondo la difesa, a creare un bunker per Attanasio, preoccupato che