Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/105

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sacrilegio 103


forte, in questo vortice, quella che lo amava si sgomentò, si arretrò spaventata, lo credette impazzito. Come lui più s’innamorava, lei amava meno. Lui saliva alla passione, lei discendeva all’affetto: mai un minuto di equilibrio. E un giorno, quando lui aveva messo in questa passione quanto aveva ancora di illusioni, di speranze, di desideri, ella lo abbandonò non si sa come, lo tradì non si sa perchè, nel modo più illogico e più volgare. Scomparve, fu travolta — dove non si sa.

E così, in Guido fu completa la devastazione e l’aridità: regnò solo, malvagio, egoistico, il cinismo.