Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/106

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104 sacrilegio


Era una donna fulminata. Nell’unica, immensa battaglia che aveva sopportato il suo cuore femminile, aveva perduto. Nell’amore, aveva fatto naufragio. Nulla si vedeva dal volto, poichè instintivamente il volto femminile dissimula: talvolta, senza che la volontà gli imponga la dissimulazione. Solo un sottile osservatore poteva notare che la vivezza dello sguardo aveva del fittizio, che l’ombra sotto gli occhi era di un bistro carico come segno di molte notti vegliate, che le labbra avevano un sorriso