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duetto di salone 203


— Napoli.

Le tre parole squillarono nette e decise, tanto nell’interrogazione, quanto nelle due affermazioni. Un minuto di silenzio.

— E poi? — chiese ancora Giovannina, distendendosi con un moto voluttuoso nelle sue pelliccie.

— E poi, che cosa?

— Che hai fatto, cuor mio, in tutti questi siti?

— Ah!.. ecco. A Castellammare ho preso il bagno, ho nuotato, ho ballato moltissimo; a Sorrento ho passeggiato, a piedi, a cavallo, in carrozza; ho letto molto, ho fatto molta musica, ho contemplato molti tramonti e molte notti stellate; ho ballato ancora...

— E qui?

— Qui? Le solite cose.

— Nulla di nuovo, carissima creatura?

— Nulla di nuovo, Giovannina mia.

Giovannina compresse un vivo moto di dispetto: la fanciulla non voleva confessare il suo segreto.