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Madame Héliotrope 161


viola, di un profumo carezzevole nella sua acutezza, l’eliotropio, fu il suo fiore: ed ella non firmò altrimenti, e non volle che altrimenti la si chiamasse che col nome di Madame Héliotrope. Pure, a sentirselo dare da Paolo Collemagno, ella era presa, immediatamente, da una tristezza e mormorava, in quel francese che era stato sempre la sua lingua prediletta e che rimaneva prediletta:

Pauvre madame Héliotrope!

Ora, accadde che Paolo Collemagno era diventato molto innamorato di lei e che, non potendo più tacerlo, glielo aveva detto: ell’aveva ascoltato questa confessione di un sentimento che già conosceva, con un misto di allegria e di mestizia. Anche ella era innamorata di Collemagno, ora più di prima. Prima, prima, quando eran giovanissimi ambedue, ella non aveva ceduto alla nascente simpatia, perchè un fidanzato o un marito che doveva partire spesso, che dovea rimaner lontano molto tempo, non le andava. Glielo aveva anche detto. O tutto o niente, in amore, come nelle altre cose della

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