Pagina:Serao - Gli amanti.djvu/63

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Massimo Dias 53


il diavolo, lo si amerebbe. Beninteso che la donna, con tale pensiero, non si concede, non si dà; il pensiero è profondo, è tenue, è condizionato, svanisce subito, non ha l’aria di lasciar traccia, non riappare..., infine, è nulla, ma è un filo che si lega, sottilissimo, capillare, fra la donna e l’uomo. Questo filo si annodò fra me e lui, la prima volta che ci vedemmo; e passando il tempo, rivedendoci senza nessuna volontà apparente, mia o sua, altri fili si legavano e si riavvicinavano, indistintamente. Egli non mi faceva la corte, ma si interessava di me, senza troppa ostinazione: e aveva nei modi, con me, una certa dolcezza costante, simile al primo albore di una tenerezza. Questa dolcezza primordiale che non fu mai guasta da una parola troppo sensuale, che non rasentò mai il contegno solito verso le altre donne, che era una cosa diversa, infine, rassicurò e fece schiudere il mio cuore. Nulla che di tenero, io sentiva in me: ma in presenza di Massimo Dias mi era impossibile pensare ad altro che all’amore. Emanava dai suoi occhi, trape-