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per monaca | 113 |
— Olga, Olga, — disse la voce secca e fischiante di Massimo.
— Eccomi, — rispose lei, ubbidendo. —
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A gruppi di tre o quattro, salutandosi alla porta della stazione, tutti si mettevano in carrozza per scendere verso Napoli. Ed Eva era ritornata alla sua preoccupazione, invano Chiarina le parlava di cose allegre:
— Dove sarà Innico? — scoppiò a dire Eva.
— Mah.... non saprei, — rispose l’altra, interdetta.
— Oh Chiarina, credi tu che egli mi ami? Come faccio, se egli non mi ama? —
Buttata nelle braccia della sua amica, singhiozzava, mentre la carrozza le riconduceva a casa: e l’amica la consolava, dicendole delle cose tenerissime, carezzandola come una bimba malata. Ma in realtà Chiarina Althan era pensosa e triste.
IV.
Le carrozze signorili entravano nell’ampio chiostro di Santa Chiara, tutto pieno di sole invernale, dal portone spalancato sulla via del Gesù Nuovo; deponevano gli invitati alla porta della chiesa, innanzi al coltrone sollevato, donde si vedeva un fulgore di ceri; poi andavano a prender posto per aspettare, laggiù, in un angolo del grande piazzale deserto, presso l’altro portone sbarrato che dava sulla via della Rotonda. I curiosi si affol-
8 — Il Romanzo della Fanciulla. |