Pagina:Serao - Il romanzo della fanciulla, R. Bemporad & figlio, Firenze, 1921.djvu/94

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rosso, piccolissimo, tutto lucido di perline, con questo vestito di un carattere così sfacciato, di cui molte erano scandalizzate, con quell’aria di zingarella sempre arruffata, con quegli occhioni selvaggi e dolci, nello stesso tempo, si teneva attaccata al braccio di Willy Galeota, il giovanotto più alla moda della società napoletana. Willy Galeota le faceva la corte da un mese, strettissimamente, come si può fare a una donna maritata, seguendola dovunque, ballando tutta la sera con lei, parlandole sottovoce, non lasciando che nessuno si accostasse a lei: ed ella accettava questa corte tranquillamente, come se nulla fosse, con la serenità delle ragazze straniere senza pregiudizi. E come sempre, si dicevano di lei le più orrende e le più belle cose — Willy era il suo amante — Willy non poteva ottenere da lei una sola parola d’amore — Willy e lei erano stati incontrati in carrozza chiusa, di notte, a Posillipo — Willy non aveva ottenuto di poterle fare una visita nelle due stanzette, poveramente mobiliate che ella abitava — Willy la trattava come una ballerina — Willy l’avrebbe sposata. Ella mostrava di non sapere, di non udire tutto questo fremito di attacchi e di difese, egualmente esagerati: e ballava il waltzer, mollemente, guardando negli occhi il suo cavaliere, con una seduzione muta e sicura. Per un momento Giulia Capece si era indispettita contro Elfrida, Willy Galeota era il primo fra gli sposabili sulla lista di Giulia: ma quando Giulia vide intorno a sè il principe di Sirmio, il ricchissimo patrizio romano, magnate di Ungheria, Giorgio de’ Neri, il fiorentino ricchissimo, il conte di Detmold, primo segretario dell’Ambasciata germanica e altri mi-