Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/105

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la mano tagliata. 99

glia, di raso azzurro, aveva una mascherina bizzarra, di trama d’argento, sul volto. Ella sollevò la mascherina e chiamò i due giovani.

— Oh donna Clara! — disse Ranieri, prendendo la minuta mano inguantata. — Vi presento Roberto Alimena, mio amico; tu, certo, conosci la bella contessa Clara Loredana, per la fama della sua beltà, — soggiunse, subito.

Subito, la contessa si tolse la mascherina: e dai suoi begli occhi dardeggiò uno sguardo a Roberto Alimena.

— Vi cercavo, Ranieri, per invitarvi a pranzo, — disse, poi, la contessa, con la sua voce dolce di veneziana.

— Oggi?

— Oggi.

— Non posso, purtroppo.

— Perchè?

— Ho un impegno.

— Dite questo, da tre volte, — ella mormorò, con accento languido. — Il vostro amico è scortese, conte Alimena.

— Scortesissimo, signora, — disse Roberto, fissando nel bel volto roseo e sereno, quella molle beltà delle lagune.

— Voi, verreste?

— Subito!

— Meno male, si trova ancora un uomo galante, — ella sospirò. — Allora, a prendere il tè, Ranieri, domani sera?

— .... farò tardi.

— Portate anche Alimena. —

I due amici si inchinarono, acconsentendo.

— Vado in giro, per questo corso di fiori, ma mi annoio. Mi sono mascherata, perchè sono sola. Perchè non salite in vettura, con me?

— Abbiamo un convegno, — disse subito Ranieri.