Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/133

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la mano tagliata. 127


— Cercherei un altro sposo, più sicuro, più fedele, più amoroso, — ella mormorò, in tono profondo ed enigmatico.

— Che dite? — gridò Marcus Henner, esaltandosi per la prima volta.

— Nulla!

— Voi avete parlato di un altro?...

— No. Ranieri Lambertini è il mio fidanzato....

— Egli non vi sposerà mai. Il suo Dio non è il vostro; voi siete plebea, senza nazione, senza patria, ed egli è nobile, ricco, ha una patria, ha una casa....

— Che importa? Ranieri Lambertini sarà il mio sposo....

— Invece, io venero lo stesso Dio vostro. Egli mi ha rivelato segreti che gli altri ignorano. Io conosco le ragioni della Vita: io so i segreti della potenza, della ricchezza, della grandezza. Nulla mi è ignoto! Io posso farvi grande, invidiata e rispettata....

— No, — ella disse.

— Io sono uno scienziato, tanto più forte, perchè oscuro: io ho scoperto il modo di indovinare il pensiero dell’uomo e quello di dirigere la sua volontà: Dio mi ama, Dio mi serve.... — e i suoi occhi verdi lampeggiarono sinistramente.

— Voi siete un sacrilego! — ella esclamò, rabbrividendo, nascondendosi la faccia tra le mani.

Un profondo sospiro sollevò il petto di Mosè Cabib.

— Voi sarete la compagna della mia potenza e della mia gloria; voi sarete la regina dove io sarò il re! Presto Israele trionferà di tutti i suoi nemici; noi abbiamo oro, forza, scienza; i vili cristiani sono nostri....

— Non ingiuriate questo popolo che non conoscete, — ella disse, profondamente.

— Che dite?