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160 | la mano tagliata. |
— Dall’Austria, dalla Germania, dal Belgio.
— E.... nulla dall’Italia?
— Nulla.
— È strano!
— È stranissimo, Eccellenza.
— Bisognerebbe mandare qualcuno, colà.
— Vostra Eccellenza dovrebbe andare.
— Non posso, — disse Marcus Henner, reprimendo un moto di collera.
— Allora, io.
— Neppure: ho bisogno di te.
— Allora, nessuno.
— Nessuno! Purtroppo, nessuno, — disse Henner.
— Debbo telegrafare?
— No, mai. Ti dirò, poi. È venuto nessuno?
— L’anticamera è piena di gente.
— Ho visto: non voglio ricevere nessuno, oggi.
— Eccellenza.... è meglio ricevere.
— No.
— Vi è qualcuno che può interessarvi.
— Sì?
— Allora riceverò tutti.
— È arrivata gente dalla Russia.
— Poveri?
— Sembrano.
— Fa dar loro da mangiare, da dormire; li vedrò questa notte. —
Seguì un silenzio. Si vedeva che Marcus Henner, pensoso e preoccupato, voleva chieder qualche cosa, ma non si decideva. Poi, si decise.
— E.... Maria? —
Lewis aprì le braccia, con un atto desolato.
— Sempre lo stesso umore?
— Sempre.
— Non cede?
— Non cederà mai, mai. Morirà piuttosto, — disse Lewis, con una certa forza.