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250 | la mano tagliata. |
— Interessa lei solo questa ricerca?
— Interessa la vita di quattro persone.
— Lei ha ragione, — rispose con freddo sorriso il direttore della polizia — ed io cercherò di aiutarla. Crede che queste ricerche dureranno molto?
— Potrebbero durare una settimana, potrebbero durare un anno.
— Sta bene: l’uomo che potrebbe servirla è Dick Leslie.
— Potrebbe? Non può?
— È occupatissimo in questo momento, alla ricerca di un figliuolo naturale di un lord: una questione di testamento, una questione di milioni.
— E, crede lei, che la cosa andrà in lungo?
— Chi lo sa? — riprese il direttore. — Dick Leslie è capace di tutti i miracoli.
— Che peccato! — mormorò Roberto Alimena, pieno di malcontento.
— Lei non può aspettare? — chiese il direttore.
— Qualche giorno, sì; ma, non molti giorni.
— Speriamo che Dick Leslie rientri subito dalla sua missione, — soggiunse il direttore, accomiatando Roberto Alimena e il marchese Billia. — Creda, signore, che appena sarà di ritorno, io glielo manderò subito, se gravi cose non urgono. —
Roberto Alimena tornò al suo albergo fra contento e malcontento. Infine, il suo disegno era abbastanza fantastico: egli non sapeva chi fosse, dove fosse, che facesse il gobbo dagli occhi verdi; lo aveva visto due o tre volte di sfuggita, niente altro. Salvo questi connotati, e la sua condizione di ebreo, Roberto non avrebbe potuto dir altro a Dick Leslie, quando costui si fosse presentato; ed era un po’ poco, per cercare un uomo in Europa. Aveva poca fiducia nelle maggiori notizie che aveva chieste sotto il suggello dell’amicizia a Ranieri Lambertini: aveva nessuna speranza dalla parte del professore Silvio Amati, che era, infine, uno scien-