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la mano tagliata. | 261 |
— Io voglio sapere se questa donna ha una mano tagliata.
— Forse! — mormorò Leslie.
— Dunque, è così? — gridò Roberto, afferrando il braccio del detective.
— Non è certo, non è certo!
— Quasi certo?
— Quasi.
— Oh datemene la certezza e le diecimila lire sono vostre!
— Sarebbe un troppo scarso servizio, — disse sorridendo l’agente di polizia. — Io dovevo scoprire il nome e l’indirizzo del vostro nemico e l’ho fatto; ma dovevo anche dirvi il suo segreto e non ve lo ho detto ancora.
— Io voglio liberare quella donna. Maria deve sfuggire al contatto di quel mostro. Voi mi aiuterete, Dick Leslie!
— Ciò è molto più grave, signore, — dichiarò il detective.
— Spenderò qualunque somma, — gridò Roberto, giunto al colmo dell’esaltamento.
— Non si tratta di denaro. Darvi delle informazioni, dirvi chi è, e che fa, e che vuole questo Marcus Henner, sì: aiutarvi in un colpo di mano, no. Io non sono che un agente di notizie, — disse Leslie, quietamente.
— Sta bene. Farò da me. Ma questa sera voi dovrete condurmi all’osteria.
— Vostra Signoria? È un’imprudenza.
— E perchè?
— Se John ci tradisse? Se fosse un agente di Henner e non un devoto della signora Maria?
— Voi dicevate il contrario!
— E chi può esser certo di nulla? Questo John è molto commosso dei dolori della signora Maria, della sventura....
— Dunque, è sventurata? Vedete bene, Dick!