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260 | la mano tagliata. |
o forse sua sorella, o forse nulla. John adora questa donna, ma neppure sa chi sia.
— Neppure il nome? Il nome, vorrei sapere! — esclamò Roberto Alimena.
— Si chiama Maria: la signora Maria.
— Niente altro?
— Solo questo nome. È cristiana, però: anzi, cristiana fervente.
— Allora non gli è moglie! — gridò Roberto, trionfante.
— Amante, forse.... — mormorò Dick Leslie, come se pensasse ad altro.
— È impossibile, con un giudeo?
— Ho ragione di credere che sia anche un giudeo importante; il rabbino maggiore di Londra ci va spesso, sebbene questo Marcus Henner non vada mai nella sinagoga. Dicono, anche, che sia amico di tutti i Rothschild. Certo è che alla sua casa, di giorno, di notte, arrivano continuamente degli ebrei, laceri, stanchi, come se avessero viaggiato a piedi, da paesi lontanissimi....
— Un capo?
— Sì, un capo di qualche cosa.... non so bene, ancora.
— E lei? E lei? — chiese ancora Roberto.
— Lei? Non so altro. Deve essere una vittima....
— Sì, sì. Quando vedrete John?
— Questa notte.
— Dove?
— A un’osteria.
— Vengo anche io.
— No, Vostra Grazia.
— Sì, voglio venire.
— Ma con quale scusa?
— Direte che sono un amico vostro.
— Non mi crederà. Non dirà più niente.
— Dick Leslie, io non ci resisto!
— Ma a che non resistete, Vostra Grazia?