Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/269

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la mano tagliata. 263

aver conquistato il mondo, avendo saputo un lembo della vita della povera carcerata. In quelle prime ore di pensieri, egli non dubitò neppure un momento che la signora Maria fosse la donna dalla mano tagliata; e sentì di amarla potentemente, senza conoscerla, avendola vista una sola volta, a Roma, di sera, di sfuggita. Così, egli trascorse la notte; ma, verso la mattina, stanco, esausto, un dubbio profondo lo assalse che tutte quelle cose dettegli da Dick Leslie fossero una frottola. E se il suo nemico non fosse Marcus Henner? Se il detective si fosse ingannato? Se il gobbo gli avesse teso un tranello? Era in questa crudele incertezza, quando la posta della mattina gli portò la lettera di Silvio Amati, respintagli da Parigi.

La lettera diceva così:


«Caro Roberto,

«Non vi ho scritto sin ora, perchè non potevo darvi nessuna precisa notizia sull’affare che tanto v’interessa. Ora posso dirvi questo: l’uomo che ha scoperto il segreto per imbalsamare i cadaveri, si chiama Marcus Henner; è dottore, è ebreo, è gobbo, e ha gli occhi verdi. In questo momento abita a Londra. Vi stringo cordialmente la mano.

«Vostro Silvio Amati


Un movimento di trionfo sollevò lo spirito del conte Alimena dinanzi a questo incrociarsi così serrato de’ fili del suo romanzo. Il potente interesse che animava la sua vita e per cui egli aveva arrischiato l’esistenza, e si trovava nel pericolo di un grave processo, pareva fosse giunto al suo culmine; ed egli tremava di commozione, pensando di poter vedere la misteriosa donna dalla mano tagliata, di poterla strappare a Marcus Henner, di dirle che egli l’amava, avendo cominciato per ama-