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Pagina:Serao - La mano tagliata, Firenze, Salani, 1912.djvu/273

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la mano tagliata. 267

così malinconicamente e dolcemente mi hanno guardato, in piazza Venezia, quella sera! Dovessi morirne, vi toglierò a Marcus Henner! Se anche io muoio, avrò almeno ucciso l’atroce gobbo che è il vostro carnefice e voi sarete ridonata alla libertà. Io.... sarò felice di morire per voi. A che serve, questa mia vita! A che è servita, finora? E quale migliore fine che perire per voi, Anima?

«Chi siete, dove siete, che siete? Non so. So che io solo ho creduto alla vostra esistenza, quando tutti mi dicevano che era un sogno, che era una follìa: so che io solo mi sono ostinato a ricercarvi, dappertutto, fidando nel vostro divino fantasma e ritrovandovi viva, infine! Io ho creduto nella vostra ombra, o Maria! Quale innamorato ha presentito, così? Quale amante appassionato ha principiato per amare un’idea, una visione della fantasia, come me, e ha giurato fede a quest’ombra, ha giurato amore a una visione? Chi, se non io? Io sentiva che voi esistevate, Maria. L’ho sentito dal primo momento, in cui ho visto la vostra mano!

«Maria, Maria, quella mano, giunta in mio potere, per un caso tanto strano, capitata sotto i miei occhi, sotto le mie labbra, seguendo un destino tanto bizzarro, quella mano, Maria, io l’adoro, perchè è vostra, perchè è una parte della vostra persona, perchè io fremo di voluttà e di orrore, innanzi ad essa, pensando all’orribile stregone che vi ha mutilata! Dio, Dio, che cosa gli farò mai, io, a questo scellerato, a questo boia, per punirlo del suo efferato delitto, quale tortura inventerò io per farlo soffrire mille volte di più, di quello che voi, povera anima, avete sofferto? L’avrò io nelle mani e potrò io cavargli il sangue goccia per goccia? Quella mano, Maria, quella povera mano cara e morbida, tolta al vostro bel corpo, così barbaramente, tolta per compiere chissà